2 Settembre 2017
Ieri, al matrimonio di Andrea e Luna, non si respirava dall’afa e dal caldo, e invece oggi… oggi piove a dirotto.
“Cielo grigio piombo io non lascio che mi prenda la nostalgia” cantava un rapper alla fine degli anni ’90, e cerco di fare lo stesso.
Un cielo grigio e pesante sulle nostre teste. Una massa informe di nuvole che sembrano passate da un compattatore. Non si vede uno spiraglio di sole, un raggio di luce, uno squarcio. Mi sembra quasi di aver dimenticato il colore del cielo.
Arrivo davanti casa di Maura e come il personaggio nella famosa fotografia di Bresso, correndo, salto una pozzanghera, immaginandomi riflesso in essa. Arrivo al campanello completamente bagnato (maledetto difetto di perdere in giro gli ombrelli), suono, salgo.
Ed ecco la luce che cercavo, il calore domestico delle cose semplici, i sorrisi gioiosi di chi si appresta a vivere un giorno speciale nonostante, fuori, il cielo sia color cemento e non smette di piangere.
Un susseguirsi di sorrisi, abbracci, lacrime, risate. Un susseguirsi di momenti unici, e io lì, in mezzo a loro.
Piove ancora.
Ma qualcun altro cantava “la pioggia bagna la mia pelle ma mi asciugherò”.
Maura arriva radiosa, splendente, come uno squarcio tra le nuvole basse e tra gli ombrelli scuri dei presenti.
Sarà una cerimonia semplice e molto sentita, in una chiesetta molto semplice nella periferia est di Milano, ma che ha un bellissimo organo sopraelevato dal quale si può osservare tutto senza essere visti.
Continua a piovere.
Ma non ci importa nulla della pioggia.
Oggi si compie una storia, oggi si intraprende un nuovo cammino insieme, oggi è tutto per noi.
Poi, passeggiando mentre gli invitati si godono il pranzo, passeggiando in una stanza della Corte Rustica di Oreno, vedo una luce. E’ delicata, morbida, semplicemente perfetta e come piace a me.
Tutto accade in un attimo, davanti a noi, senza che ce ne accorgiamo, come in un quadro.
Le prime musiche, i primi balli, i primi festeggiamenti.
E in un attimo ci troviamo in una festa travolgente.
I balli lenti, il taglio della torta, mamma e papà che ballano insieme come allora… poi il rock, la dance, l’energia che ci prende in questa giornata che corre troppo veloce ma sembra non finire mai.
Quante cose sono accadute, oggi? Quante storie si sono intrecciate davanti a noi? Quanti abbracci, baci, lacrime, balli, abbiamo vissuto?
“Vorrei che non finisse mai, come il tuo abbraccio, come questo ballo così dolce, come questa canzone che mi cantavi quand’ero bambina”.
Tramonta il sole, con la certezza che quanto vissuto non è solo un susseguirsi di eventi “a caso”, ma è il segno di qualcosa di più grande, di un Amore più grande che ci accompagna tutti i giorni.
La preparazione di Samuele è stata realizzata da Elisa Ducoli, che mi ha affiancato in questo matrimonio.
Location: Corte Rustica Borromeo, Oreno