Oggi non piove, ma il cielo è di un grigio compatto.
“Meglio”, penso “meglio una luce morbida a una luce dura che ti abbaglia e che non ti fa vedere chi hai di fronte”
La casa di Silvia è nel cuore della Brianza, una vecchia dimora dei primi del ‘900 in una via che una volta era una strada di grande passaggio.
Me ne innamoro appena entro, in punta di piedi.
Si respira un’aria serena e di gioia. Si respira una letizia domestica che desidereresti tutti i giorni.
Tutto racconta di qualcosa che sta per accadere, tutto racconta di una attesa lieta.
Vorrei fermarmi qui, tra queste mura, ad annusare il profumo del caffè che si diffonde tra le stanze, ad ascoltare le storie delle vite trascorse dietro a queste finestre.
Ma qualcuno già ci attende.
Insieme, come dal primo giorno, varcano questa soglia, verso una nuova vita insieme.
Io resto a guardare, mi lascio stupire dai gesti, dagli sguardi, dalla luce che ora si fa più intensa, dai dettagli della chiesa di Bellusco, dagli amici vicini e compatti attorno a loro.
Fuori il cielo si è squarciato di una luce che torna a scaldarci.
Una luce che irrompe improvvisamente come a voler festeggiare con noi e ad accoglierci.
Destinazione Villa Giani, Annone Brianza.
Incuriosito dai ragazzi che servono ai tavoli, li seguo fin dentro la cucina.
Hanno qualcosa di diverso rispetto ai soliti camerieri, qualcosa che mi attira fortemente la mia attenzione. Saranno i sorrisi continui tra loro, le risate, una gioia nascosta, quasi stessero giocando.
Mi intrufolo tra loro, mi nascondo, mi mimetizzo, li osservo silenzioso.
Poi una ragazza mi guarda e mi dice, sempre con un sorriso vero in faccia: “Sai, noi siamo volontari, non siamo pagati. Siamo qui per aiutare chi ha più bisogno di noi”.
Eccola, la differenza.
Persone che dedicano il loro tempo a cucinare e servire ai tavoli per dedicare il ricavato del loro lavoro a chi ne ha bisogno, come famiglie con problemi economici o lontane.
Tutti i membri di questo “catering speciale” sono volontari: non lo fanno per sè stessi, lo fanno per un ideale più grande, chiaro nei loro visi.
Come prima, starei qui a guardarli lavorare e a divertirsi, ma ho una storia da raccontare e non posso tirarmi indietro.
Poi ecco, basta una luce, inattesa, quasi fosse stata messa lì per loro.
La festa continua e dopo un lancio del bouquet memorabile facciamo un salto negli anni ’20.
E’ il momento di tirar fuori il flash e cercare atmosfere vintage che difficilmente si ripeteranno.
“E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
quanto tempo è ormai passato e passerà!”.
Ma a differenza di quanto cantava Guccini, non ci resteranno in tasca “gli spiccioli che ieri non avevi”, ma ricordi indelebili di qualcosa che, nuovamente, si è compiuto sotto i nostri occhi.
La preparazione di Riccardo è stata realizzata da Ilaria Sormani.
Location: Villa Giani, Annone Brianza